Emolliente (e quindi cura gli eczemi), idratante (sempre un toccasana per la pelle), antiossidante (e quindi anti-aging): questi i benefici dell‘olio di argan sulla pelle e sulle unghie fragili, purché l’olio di argan sia l’unico ingrediente presente nel prodotto acquistato, senza cioè l’aggiunta di profumi né di conservanti. Fare dunque attenzione che sul prodotto sia riportata la dicitura INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) “ARGANIA SPINOSA SEED OIL”. Questa è la corretta denominazione internazionale INCI, utilizzata nei Paesi UE, oltre che in USA, Russia, Brasile, Canada e Sudafrica, indica in etichetta i diversi ingredienti dei prodotti cosmetici: è buona abitudine leggerla.
Un modo di usare l’olio di argan è quello di sfruttarne l’azione protettiva e riparatrice sui capelli deboli e sfribrati, oppure troppo secchi oppure ancora assaliti dalla forfora: una volta si dovevano fare degli impacchi da lasciar agire per un’ora e poi risciacquare. Ma oggi è disponibile un’ampia gamma di shampoo che sfrutta le proprietà dell’argan senza i disagi del “fai da te” delle donne berbere che da secoli affidano all’olio di Argan la loro chioma, combattendo il sole e l’aridità del deserto.
I benefici terapeutici derivanti dal consumo di olio di argan vanno ben oltre la cura della pelle: effetti preventivi contro le neoplasie del tratto colon-rettale, della prostata, del seno, del pancreas e dell’endometrio sono attribuiti al consumo regolare di olio di argan per uso alimentare, ottenuto dalla tostatura dei semi e utilizzabile come condimento sul pane, sull’insalata ed ovviamente, data l’origine nordafricana, sul couscous. Anzi, a dir la verità questa è forse la maniera più tradizionale di impiego dell’olio di argan, cioè l’uso domestico alimentare, segno anche di ospitalità per le visite.
In Marocco l’indotto della produzione di olio di argan fornisce sussistenza a 3 milioni di persone: calcolando che l’intera popolazione supera di poco i 30 milioni di abitanti, è evidente che stiamo parlando di una quota significativa dell’economia dello Stato. La regione di coltivazione è appunto l’argana, che si affaccia sulla costa atlantica del Paese, all’altezza della città di Agadir, dove ci sono veri e propri boschi di questa pianta. Qui è collocata la biosfera dell’argan protetto dall’UNESCO. Il consumo dell’olio di argan è anche un modo per incentivare economicamente lo sviluppo delle Union des Cooperatives des Femmes de l’Arganeraie (UCFA), cooperative di donne della zona rurale del Sud-Ovest del Marocco, da loro prodotto a prezzi bassissimi, ma purtroppo moltiplicati esponenzialmente dalle aziende cosmetiche europee.
Il sìuccesso dell’olio di argan è stato rapidissimo: nel giro di pochi anni è uscito dall’hammam, la tradizionale sauna marocchina che noi chiamiamo bagno turco in cui veniva impiegato per i massaggi, per invadere i mercati occidentali in una varietà infinita di forme: crema per mani e viso, ma anche creme per il corpo con estratto di foglie di argan, balsamo per le labbra al posto del burro di cacao, crema detergente per il viso, shampoo, shampodoccia, olio per i massaggi, bagnoschiuma, latte idratante o abbronzante, crema antirughe o per il contorno degli occhi… un’esplosione di argan.